Figura chiave nella vita del Centro è l’operatrice che deve possedere alcuni elementi essenziali, riguardanti la sua formazione nel campo del femminismo, dell’empowerment e delle politiche di genere e soprattutto delle dinamiche sociali e culturali che favoriscono la violenza sulle donne.

La donna che si rivolge ai nostri Centri è considerata un soggetto agente, attrice principale del suo percorso di uscita della violenza, un percorso che la porta a riprendere in mano la sua esistenza. L’equipe del Centro struttura con lei, e non per lei, un progetto di ridefinizione, riorganizzazione della propria vita; mai si sostituisce a lei.

L’aiuto fornito alla donna non è di tipo assistenziale. La sola assistenza, infatti, pur fornendo risposte immediate, lascerebbe la donna in una situazione passiva. I Centri aiutano la donna a ritrovare il coraggio e la forza per costruirsi un progetto di vita futura concreto che tuteli la sua salute psicofisica e quella dei suoi figli. Un lavoro che parte dall’analisi della propria storia personale, dei sensi di colpa, del vissuto di violenza al fine di riacquistare un livello di autostima e assertività tali che le permettano di gestire e superare le difficoltà. Da qui inizia il percorso verso l’autodeterminazione femminile, fuori dalla violenza di genere.

Nei nostri Centri sono presenti diverse professionalità: l’operatrice di accoglienza, la psicologa, la legale, ecc. che si presentano non tanto con un ruolo rigidamente professionale, ma si mettono in relazione come donne; infatti nei nostri centri la donna racconta la sua sofferenza, la sua esperienza di violenza ad un’altra donna che ascolta e distribuisce forza ad entrambe. Un positivo scambio di energie.

Per questi motivi, grande attenzione viene posta:


nella selezione del personale volontario composto da esperte e professioniste


nella formazione e aggiornamento in itinere del personale


nel lavoro di equipe


nell’individuazione delle operatrici per seguire il caso specifico tenendo conto delle caratteristiche emergenti


nella prevenzione e gestione dei conflitti (tra operatrici, tra operatrici e utenti)


prevenzione e gestione del burn-out


nel collocamento mirato delle operatrici nei vari servizi