I nostri video

Caso La Russa, Emma Onlus: "Non esiste un tempo giusto per denuncia"

“Ogni donna ha diverse reazioni, bisogna elaborare violenza subita” (Torino). “Serve un tempo per elaborare quanto subito. Possono essere diverse le reazioni da parte di chi subisce la violenza e ne dobbiamo tenere conto. A volte non avviene mai una risposta. Non si può parlare di statistiche – così Silvia Sinopoli, vicepresidente dei centri antiviolenza Emma Onlus di Torino – La vicenda del palpeggiamento a mio avviso ci porta indietro di anni, erano stati fatti dei passi avanti perché c’erano state sentenze in cui si era deciso che non era importante la durata perché bastava la lesione della sfera intima altrui. Nel 2023 viene da dire che sono stati fatti dei passi indietro. Si è esercitato una forma di vittimizzazione secondaria dagli effetti devastanti, la violenza istituzionale è paragonabile alla violenza subita”. (Sara Iacomussi/alanews)

S.O.S. - Sostegno Orfani Speciali al Salone internazionale del Libro 2023

SOS – Sostegno Orfani Speciali presentato al Salone del Libro 2023. Nelle giornate dal 18 al 22 maggio 2023, i Centri Antiviolenza E.M.M.A. hanno preso parte al Salone internazionale del Libro per promuovere il progetto S.O.S. informando cittadinanza e istituzioni. Il 20 maggio inoltre è stato tenuto un incontro moderato dalla responsabile comunicazione S.O.S. Milena Boccadoro al quale hanno preso parte Anna Maria Zucca (responsabile progetto S.O.S.), Irene Biemmi (pedagogista e consulente del progetto), Mauro Traversa (responsabile del progetto “Obiettivo parità!), Francesca Fimiani (editor di Giralangolo Edt) e Monica Martinelli (direttrice editoriale di Settenove). Incontro durante il quale si è riflettuto sul peso che gli stereotipi hanno nei testi scolastici nella costruzione dell’identità di genere di bambini e bambine. S.O.S. Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

La tutela legale degli orfani e delle orfane speciali: ne parla l'avvocata Confente

Tutela legale degli orfani e delle orfane di femminicidio e delle donne vittime di violenza al centro della formazione tenuta da Assunta Confente per il progetto S.O.S.

Al via la formazione S.O.S. con l'avvocata Biaggioni, vicepresidente di D.i.Re

L’avvocata Elena Biaggioni, vicepresidente di D.i.Re , la Rete nazionale antiviolenza, ha tenuto due lezioni del nuovo ciclo di formazione sulla tutela legale degli orfani e delle orfane di femminicidio del progetto S.O.S.

La Mostra tratta dagli albi illustrati pubblicati nella collana Sottosopra

Sono liberi da stereotipi, da pregiudizi i libri per l’infanzia a cui è dedicata la mostra allestita al Centro S.O.S di via Nota 5, a Torino, che ha aperto il 16 novembre. Le tavole sono tratte da 16 degli albi illustrati pubblicati nella collana Sottosopra con il marchio Giralangolo dalla casa editrice Edt. La collana, nata nel 2014 e curata dalla pedagogista Irene Biemmi dell’università di Firenze, si rivolge a lettrici e lettori dai 3 agli 8 anni. Ed e’ pensata per offrire il ventaglio piu’ ampio possibile di modelli a cui ispirarsi per costruire la propria identità. S.O.S. Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Centro S.O.S. e Mostra della Collana Sottosopra

È stato inaugurato ieri 16 novembre il primo centro italiano dedicato ad orfane/i speciali e famiglie affidatarie realizzato nell’ambito del progetto S.O.S. Sostegno Orfani Speciali. Il Centro S.O.S., aperto tre ore al giorno dal lunedì al venerdì, nasce per offrire azioni concrete di supporto a orfane e orfani di età compresa tra 0 e 21 anni. Tra le misure previste: doti educative, assistenza medica e legale, sostegno psico-sociale, sostegno allo studio e accompagnamento all’inserimento lavorativo. L’équipe multidisciplinare sarà a disposizione anche delle famiglie affidatarie per offrire percorsi di sostegno adeguati. S.O.S. Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

"Le donne nella storia di ieri e di oggi" - spettacolo teatrale AxTO

Nell’ambito del progetto AxTO – Programma per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie (Azioni per le periferie torinesi), Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus ha realizzato lo spettacolo teatrale Emotional – “Le donne nella storia di ieri e di oggi”, insieme agli studenti e alle studentesse delle scuole medie torinesi e presentato dal Comune di Torino.

Capire la differenza tra sesso e genere

Su un pianeta sconosciuto una classe di piccoli e di piccole extraterrestri si cimenta nello svolgimento di un compito assegnato dal maestro: “come si distinguono i Terrestri maschi dalle Terrestri femmine?” è la domanda posta ai piccoli e alle piccole. Che per tutta risposta suggeriscono le differenze: abbigliamento, aspetto fisico, attività. Ma nessuna di queste risposte sembra essere quella corretta. Infine il maestro mostra una foto di due piccoli Terrestri sotto la doccia e indica l’unica differenza tra femmine e maschi, ossia quella biologica. S.O.S. Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

L'avvocata Schiarizza inaugura la formazione legale di S.O.S.

Procede la formazione del progetto S.O.S. Sostegno Orfani Speciali. A inaugurare la formazione legale è l’avvocata Patrizia Schiarizza, presidente e fondatrice del Giardino Segreto, a sostegno degli orfani vittime di femminicidio. Schiarizza sostiene come la legge a favore degli orfani di femminicidio sia un buon punto di partenza. Sebbene la legge 4/2018 riconosca degli aiuti economici e sanitari per gli orfani e per le orfane, presenta ancora delle criticità legate soprattutto alle necessità di strutturare una rete che sia di respiro internazionale all’interno della quale devono essere messe in campo competenze e formazione. S.O.S. Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Si lavora nella casa del progetto orfani

Si è tenuto a Torino un nuovo incontro di formazione del Progetto S.O.S Sostegno Orfani Speciali. Giovanna Zitiello, coordinatrice del Centro Antiviolenza della Casa della Donna di Pisa, e Stefano Ciccone, della Associazione Maschile Plurale, hanno proposto una riflessione su paternità e maternità. Due ruoli condizionati da regole sociali e culturali. In aula le operatrici e gli operatori dei Centri Antiviolenza e della comunità educanda che hanno aderito al progetto in Piemonte Liguria e valle d’Aosta. S.O.S. Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Si lavora nella casa del progetto orfani

Il Polo, sito in via Nota n. 5 (Torino), sarà la prima sede fisica in Italia attiva a supporto delle persone orfane di femminicidio. La funzionalità del Polo sarà proprio quella di accogliere e seguire, in un percorso appropriato su misura degli specifici casi, bambine e bambini, ragazze e ragazzi fino ai 21 anni di età. Il Polo sarà un’area multifunzionale organizzata in più stanze, come spiega Anna Maria Zucca, la Presidente dei Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus, capofila del progetto S.O.S. La sede metterà a disposizione due sale principali di ascolto per le orfane e gli orfani allo scopo di recepire i traumi, i bisogni e le aspettative di vittime marginalizzate dalla società per lungo tempo.

"Cosa faremo da grandi?" Ne parliamo con la pedagogista Biemmi

L’intento del Prontuario di mestieri per bambine e bambini, progettato dalla pedagogista Irene Biemmi (con il comitato Unicef) e illustrato dallo scenografo Lorenzo Terranera, è proprio quello di abbattere la cosiddetta segregazione formativa alla quale bambine e bambini sono sottoposti durante il loro percorso di educazione e crescita. Il libro, edito da Settenove (2018), illustra alle bambine e ai bambini la possibilità di intraprendere qualsiasi mestiere essi desiderino. Dunque una bambina, se lo desidera, potrà diventare una sindaca, una ministra o un’ingegnera. Viceversa, anche un bambino potrà ambire alla carica di sindaco, ministro o ingegnere. Invece, se il bambino amerà la danza classica potrà diventare un ballerino, oppure un cuoco se la sua passione è la cucina.

 

Gli obiettivi del progetto S.O.S.: intervista alla docente Torrioni

Prendersi cura delle orfane e degli orfani di femminicidio, delle famiglie affidatarie e, nel complesso, del nucleo familiare, favorire la sinergia della rete di contrasto alle violenze di genere e formare ad hoc la comunità educanda. Sono alcuni dei principali obiettivi del progetto S.O.S. – Sostegno Orfani Speciali – enunciati dalla Dottoressa Paola Maria Torrioni, professoressa associata in Sociologia dei processi culturali presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino e Responsabile del Monitoraggio del progetto S.O.S. L’Università di Torino, partner del progetto, si occuperà di monitorare e valutare le attività relative al progetto, il rispetto dei termini pattuiti e suggerire accorgimenti alle tre regioni – Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta –coinvolte nel progetto. Le analisi e le valutazioni saranno successivamente condivise con l’Arco di Pin, il laboratorio di ricerca sociale dell’Università di Firenze scelto dall’Impresa Sociale Con I Bambini, per la valutazione finale del progetto finanziato con il bando “A braccia Aperte”.

Dalla segregazione formativa alla segregazione professionale

Durante le 40 ore di formazione con la docente dell’Università di Firenze Irene Biemmi, le operatrici hanno ragionato sul sottile, quanto influente, passaggio delle bambine e dei bambini dalla vita scolastica alla vita lavorativa-professionale. Passaggio fortemente condizionato dagli stereotipi veicolati dalle scuole italiane. A partire dai rigidi retaggi culturali e androcentrici rilevati nelle scuole, si ripensa alla necessità di opportunità educative quanto più inclusive e multidisciplinari che consentano alle bambine di non essere marginalizzate ai soli ruoli di cura e assistenza. S.O.S. Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

 

 

Stereotipi di genere, scuola e formazione

Sin dagli anni ’70, ossia a partire dalla scolarizzazione di massa, l’istruzione è stata idealizzata come un luogo “girl friendly”, in cui le discriminazioni e gli stereotipi erano eclissati dalla considerevole presenza di docenti donne e studentesse nel contesto formativo. «Il sistema scolastico italiano, tuttavia, non è un luogo rosa» – spiega Irene Biemmi, ricercatrice pedagogica, formatrice, esperta di Pedagogia di genere e delle pari opportunità durante il corso di formazione del progetto S.O.S Sostegno Orfani Speciali. Esso è caricato di una rigida segregazione formativa sin dai primi anni di vita dei bambini e delle bambine, attraverso la quale vengono veicolate filiere formative differenziate per genere. Alla luce di diversi studi, ne sono una prova evidente i libri di testo in uso nelle nostre scuole, che divulgano un sapere sessista, intriso di stereotipi arcaici sul maschile e sul femminile. I maschi, sovra rappresentati, godono di ruoli apicali nei racconti, mentre le femmine, sottorappresentate, adempiono a ruoli educativi e di cura. Queste due grandi spaccature, nel lungo periodo, strutturano le scelte lavorative dei futuri uomini e delle future donne, potendo così perpetuare anche una segregazione professionale nel nostro paese definita da due polarizzazioni: una prima, di tipo tecnico-scientifica, in cui convogliano uomini e bambini; una seconda, di tipo umanistico, a cui sono sottoposte donne e bambine.

Violenza: decostruire i modelli culturali

Prosegue la formazione degli operatori e delle operatrici degli enti e delle associazioni partner del progetto S.O.S Sostegno Orfani Speciali. Obiettivo di tutto il percorso fornire gli strumenti per capire di quale sostegno psicologico, educativo e formativo avranno bisogno i minori rimasti soli che vorranno entrare nel progetto. Ma anche riflettere sulle radici della violenza maschile, sui modelli culturali che la alimentano, come ha fatto Stefano Ciccone nel modulo che si è appena concluso. Riflessione quanto mai urgente anche alla luce degli ultimi dati: dall’inizio dell’anno 47 le donne uccise da un uomo a loro vicino o con cui avevano un legame affettivo. Al termine dei tre giorni di lavoro in aula e in piccoli gruppi abbiamo chiesto un commento ad alcune delle partecipanti. S.O.S. Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

 

 

 

 

Le radici della violenza maschile sulle donne

Bisogna capire dove affonda le radici la violenza maschile sulle donne per poter aiutare chi l’ha subita in modo così traumatico come gli orfani e le orfane di femminicidio. È partito da questa necessità Stefano Ciccone per il nuovo modulo del corso di formazione per gli/le operatori/trici della comunità educanda che partecipano al progetto S.O.S Sostegno Orfani Speciali. Il fondatore dell’Associazione Maschile Plurale ha stimolato una riflessione sui modelli culturali e sociali che ingabbiano uomini e donne. Perché la violenza subita dalle donne crea miseria anche nella vita degli uomini. I bambini e le bambine che hanno perso la madre uccisa dal padre devono essere aiutati/e a superare un trauma che mette in discussione la costruzione della loro identità di genere. S.O.S. Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

 

Le parole della formazione: parlano le operatrici antiviolenza

Si è tenuto a Torino il secondo modulo di formazione dedicato all’identità di genere e al trauma organizzato nell’ambito del progetto S.O.S. Sostegno Orfani Speciali. Vi hanno partecipato operatori/trici dei centri antiviolenza, delle cooperative e delle associazioni di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, le tre regioni coinvolte dal progetto. Professionalità, genere, cultura patriarcale, libertà tra le parole chiave scelte da alcuni dei partecipanti al termine della formazione, durata 4 giorni e tenuta da Giovanna Zitiello. S.O.S Sostegno Orfani Speciali è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

 

 

 

Identità di genere e violenza maschile sulle donne

Dedicato alla costruzione dell’identità di genere e alla violenza maschile sulle donne il secondo modulo della formazione del progetto S.O.S. sostegno alle orfane e agli orfani di femminicidio in corso a Torino. Formazione che ha coinvolto tutti i partner del progetto, 28 le operatrici dei centri antiviolenza e gli operatori che lavorano sul disagio maschile e nella comunità educanda presenti in aula al corso che si concluderà sabato 30 aprile. A guidarlo Giovanna Zitiello, formatrice, femminista, esperta di genere e coordinatrice del centro antiviolenza Casa della Donna di Pisa, “Fondamentale partire dalle radici storiche e culturali da cui origina la violenza sulle donne – dice Giovanna Zitiello – per riuscire a valutarne tutte le implicazioni e mettere in campo azioni di contrasto e in questo – ha sottolineato – è fondamentale il ruolo dei centri antiviolenza”. Tra i temi trattati: parità di genere, la rappresentazione della donna nella storia e gli stereotipi.

 

Al via la formazione prevista dal progetto Sostegno Orfani Speciali

A fine 2020 erano 48 gli/le orfani/e di femminicidio, figli/e delle 28 donne uccise in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Dall’indagine commissionata all’Eures per il progetto S.O.S Sostegno Orfani Speciali emerge che una metà ha tra i 16 e 21 anni, l’altra tra i 6 e 15 anni. Due fasce con esigenze e aspettative molto diverse. Per offrire un sostegno personalizzato ai beneficiari e alle beneficiarie il progetto, finanziato con il bando a Braccia Aperte da Impresa Sociale Con i Bambini, investe molto sulla preparazione delle équipe multidisciplinari che li seguiranno. Nei 4 anni previsti sono 379 le ore di formazione dedicate agli operatori e alle operatrici dei centri antiviolenza e alla comunità educante. Il primo modulo è stato guidato da Camillo Regalia e Chiara Ionio, docenti dell’Università Sacro Cuore di Milano e dalle docenti Donatella Cavanna e Fabiola Bizzi dell’Università di Genova (nel video le loro interviste).

 

 

Secondo i dati dell’OMS, la violenza sulle donne è triplicata durante il periodo di confinamento nelle abitazioni causato dalla pandemia. L’Università di Torino è da sempre al centro di azioni di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne e contro ogni violenza di genere. Le attività dello Sportello Antiviolenza di Unito gestite dal Centro Antiviolenza EMMA, si sono avviate ormai da un anno e non si sono mai fermate, neppure durante il periodo di emergenza sanitaria. È attivo on-line TUTTI i GIOVEDI’ dalle 14 alle 19. Per appuntamenti è possibile scrivere una mail al seguente indirizzo sportellounito@emmacentriantiviolenza.com oppure rivolgersi telefonicamente al numero 011/5187438. Per emergenze è possibile chiamare al 3664607803 nel totale rispetto della privacy.

E’ online lo sportello Antiviolenza UniTo gestito dalle operatrici di Centri Antiviolenza E.M.M.A. Lo sportello è rivolto a tutte le studentesse, le ricercatrici, le docenti, le impiegate del comparto tecnico e amministrativo, le lavoratrici precarie e di ditte esternalizzate e, in generale, a qualunque donna studi o lavori nell’Università di Torino. Lo sportello, inoltre, è completamente gratuito e assicura massima riservatezza e privacy.

Silvia Sinopoli e Silvia Spadini – Operatrici dei Centri antiviolenza EMMA e dello Sportello Antiviolenza dell’Ateneo di Torino “Il lavoro dello Sportello antiviolenza d’Ateneo tra continuità e mutamento” Intervista a cura di Maddalena Cannito – Università di Torino L’intervista è stata condotta nell’ambito del laboratorio multidisciplinare “Ripensare l’emergenza. Crisi, pandemia, scenari futuri”. L’iniziativa, a cura dei docenti del Dipartimento di Culture, politica e società dell’Università degli Studi di Torino, ha visto impegnato il gruppo di ricerca “VARCO – Violenza contro le donne: Azioni in Rete per prevenire e Contrastare” nella conduzione del modulo “La violenza maschile contro le donne: ripensare le strategie di intervento in periodi di emergenza”.

Silvia Lorenzino – Avvocata dei Centri antiviolenza EMMA “Gli strumenti legali per contrastare la violenza contro le donne” Intervista a cura di Paola Maria Torrioni – Università di Torino L’intervista è stata condotta nell’ambito del laboratorio multidisciplinare “Ripensare l’emergenza. Crisi, pandemia, scenari futuri”. L’iniziativa, a cura dei docenti del Dipartimento di Culture, politica e società dell’Università degli Studi di Torino, ha visto impegnato il gruppo di ricerca “VARCO – Violenza contro le donne: Azioni in Rete per prevenire e Contrastare” nella conduzione del modulo “La violenza maschile contro le donne: ripensare le strategie di intervento in periodi di emergenza”.

Anna Maria Zucca – Presidente dei Centri antiviolenza EMMA “I Centri antiviolenza durante l’emergenza” Intervista a cura di Paola Maria Torrioni – Università di Torino L’intervista è stata condotta nell’ambito del laboratorio multidisciplinare “Ripensare l’emergenza. Crisi, pandemia, scenari futuri”. L’iniziativa, a cura dei docenti del Dipartimento di Culture, politica e società dell’Università degli Studi di Torino, ha visto impegnato il gruppo di ricerca “VARCO – Violenza contro le donne: Azioni in Rete per prevenire e Contrastare” nella conduzione del modulo “La violenza maschile contro le donne: ripensare le strategie di intervento in periodi di emergenza”.

La casa per molte donne non è un luogo sicuro e la famiglia cosiddetta tradizionale è il peggiore degli inferni. Per questo a ciascuno di loro sarà suonato minaccioso e colpevolmente ingenuo quell’ossessivo “stiamo a casa!” ripetuto in coro negli ultimi due mesi da chiunque, fossero governanti, artisti, sportivi, giornalisti, intellettuali, hashtag sui social network e grida giudicanti dai balconi dei vicini appena ci si azzardava a varcare la soglia senza un cane. “Siamo tutti esposti, tutti nella stessa barca”, ci siamo ripetuti prima che qualcuno ci facesse intelligentemente notare che siamo forse nella stessa tempesta, ma non certo nella stessa barca.
Michela Murgia La Stampa, 10 maggio 2020

Il 24 ottobre 2019 alle 14 è stato inaugurato all’interno dell’Università di Torino il primo Sportello Antiviolenza di Ateneo di tutta Italia. Lo sportello è completamente gratuito, assicura massima riservatezza e privacy ed è rivolto a tutte le studentesse, le ricercatrici, le docenti, le impiegate del comparto tecnico e amministrativo, le lavoratrici precarie e di ditte esternalizzate e, in generale, a qualunque donna studi o lavori nell’Università di Torino.

E.M.M.A. onlus si è costituita il 31 maggio del 2018 a seguito della fusione di Svolta Donna onlus e Donne & Futuro onlus. Entrambe le associazioni già aderivano alla rete D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza e gestivano un Centro Antiviolenza e Case Rifugio iscritte agli appositi Albi della Regione Piemonte. Le due associazioni hanno maturato una significativa esperienza rispetto alle dinamiche sottese alla violenza di genere e si sono impegnate in attività di informazione, sensibilizzazione e sostegno delle donne che subiscono o hanno subito violenza.

‘Io sono mia’ è un murales realizzato da Francesca Nigra www.niceandthefox.com nell’ambito del progetto ‘Mai più Sole in Barriera’ – programma AxTO asse 5 Comunità e partecipazione – che ha previsto, per 18 mesi, lo sviluppo di azioni di informazione e sensibilizzazione per prevenire e contrastare la violenza sulle donne nel quartiere di Barriera di Milano.

Con l’espressione “violenza nei confronti delle donne” si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata” – Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica Istanbul, 11 maggio 2011. La violenza di genere non è un’emergenza ma un fenomeno strutturato nella società con una matrice culturale caratterizzata soprattutto da stereotipi. La violenza di genere è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini. La violenza di genere può essere superata soltanto rispettando l’autodeterminazione e la libertà della donna attraverso la legge e il cambiamento culturale. Per favore non chiamiamola vittima – Intervento TEDx event, Politecnico di Torino, di Silvia Lorenzino, fondatrice di Svolta Donna e vicepresidente di Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus.